01/01/1970

Sguardi, colori, suoni.

Sguardi, colori, suoni.

La musicalità della lingua farsi avvolge gli spettatori del Teatro Vittoria. Dall’Iran arriva uno dei film più intensi del concorso 2015 Dokhtar… Madar… Dokhtar… (Figlia… Madre… Figlia…) di Panahbarkhoda Rezaee. Resteranno nella mente e nel cuore quei profili neri di donne in chador, colonne nere che si stagliano sulla terra bruciata. La Persia, oggi Iran, Afghanistan, Pakistan, Siria, Turchia. Eloise Barbieri l’ha percorsa con Sui miei passi, viaggio nell’altro Afghanistan e ha vissuto nelle iurte dei nomadi afghani del Pamir, riportando a casa sapore di the alla menta e odore di oppio. Contraddizioni. Ma la musicalità di quella lingua, e i colori di quelle stoffe, e lo stordimento di quegli orizzonti a quattromila metri affascinano le sale gremite. Poi ancora immagini e lingue dal Kirghizistan e dal Tibet. Gtsngbo (Fiume) di Sonthar Gyal è storia intensa di rapporti familiari. Delicato sguardo di una bambina su un mondo che cambia. Sguardi, colori, suoni…

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