La Po
Ad un certo punto abbiamo dovuto aprire le pareti mobili della sala Olimpica. La gente continuava ad arrivare e per accogliere tutti abbiamo recuperato velocemente le panche dell’osteria. Tutti accorsi per ascoltare Paolo Rumiz raccontarci del suo viaggio lungo il fiume Po. Un viaggio che si è rivelato un’inaspettata avventura vicina, casalinga. Navigando lungo il fiume più lungo d’Italia non si incontrano molte persone e le sue sponde sono sorprendentemente intatte, selvagge. I vantaggi sono che nessuno viene a disturbare la navigazione: nessuno che chieda permessi o voglia vedere i documenti. Bisogna lasciarsi andare, farsi trasportare dalle acque. Solo così, abbandonandosi al corso delle correnti, si dimenticano le fatiche del viaggio e si comincia a sentire la voce del fiume che, come una madre - perché il Po è donna - sussurra dolci parole.
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