Mille anni
Ermanno Olmi / Italia / 1995 / 15 min / Colore
«L’Abruzzo – commentò Olmi – è una regione dove la natura è stata rispettata meglio che in altre. La gente di questa terra ci ha saputo convivere quasi come in un vincolo di pari dignità fra l’Uomo e gli altri abitatori dei pascoli, delle foreste, dei fiumi. Ora questa terra, così com’è e come doveva essere dai tempi lontani, al nostro sguardo di cittadini della “società avanzata” pare che raffiori dal passato per sorprenderci ed ammonirci». I mille anni del titolo sono quelli di uno degli alberi più antichi e monu- mentali dell’Appennino: un faggio a forma di candelabro, con una circonferenza di cinque metri e settanta, ancora esistente nel bosco di Sant’Antonio, nel comune di Pescocostanzo. Altre riprese furono effettuate nei comuni di Roccaraso, Rocca di Calascio, Santo Stefano di Sessanio, e nel Parco Nazionale della Majella, sorto ufficialmente il 5 giugno 1995. Presentato in quello stesso anno fuori programma al XXXVI Festival dei Popoli di Firenze, l’anno successivo il cortometraggio vinse a Berlino il prestigioso premio Golden Kompass.
Ermanno Olmi
Ermanno Olmi (Bergamo, 1931 – Asiago, 2018) è stato regista, sceneggiatore e scrittore: esordisce giovanissimo dirigendo documentari che descrivono il mondo delle produzioni industriali per la Edison-Volta. Dopo aver ideato e diretto oltre quaranta documentari, esordisce al cinema nel 1958 con Il tempo si è fermato. La sua carriera proseguirà in oltre cinquant’anni, costituendo una rigorosa poetica attenta alla descrizione del rapporto con la natura, focalizzando lo sguardo sulla quotidianità degli umili, nel ricordo delle sue origini contadine.