30. Film Festival della Lessinia
Bosco Chiesanuova (Italia)
23 agosto - 1 settembre 2024

Sulle montagne della Svizzera o alle Maldive, sulle coste balcaniche o nei i deserti del Nevada. Non sappiamo più dove mettere tutta quella "materia fuori posto", vale a dire qualsiasi oggetto a impatto non naturale per l'ambiente circostante. Nikolaus Geyrhalter, dopo il suo precedente documentario Erde (al XXV FFDL nel 2019), in cui descriveva la distruzione del paesaggio causata dalle miniere, prosegue il suo discorso sulla trasformazione della natura a opera dell'uomo. Il documentario mostra come il problema dello smaltimento dei rifiuti viene (o non viene) affrontato in varie zone del mondo, servendosi di una fotografia suggestiva e di un registro che spazia dall'iperrealistico al visionario. Il magnetismo del montaggio viene talvolta tranciato da inquadrature di persone, come Sisifo, impegnate nella lotta senza fine per gestire i rifiuti delle realtà locali. Un lungometraggio che parla quasi solo per immagini, evidenziando le contraddizioni di certi ecosistemi.

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  Nikolaus Geyrhalter

  Nato a Vienna nel 1972, all'età di 22 anni fonda la sua casa di produzione, la Nikolaus Geyrhalter Filmproduktion. Debutta come regista nel 1992, con Eisenherz. Le sue opere hanno ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali. Das Jahr nach Dayton (1997), è stato premiato al Vienna International Film Festival e al  Festival del Cinema di Berlino. Pripyat (1999) è risultato il miglior documentario agli European Film Awards. Già presente al FFDL nel 2019 con Erde e Die Bauliche Massnahme (2018, Premio della Cassa Rurale Vallagarina).