SALVATORE GIULIANO
Francesco Rosi / Italia / 1962 / 118 min / Bianco e nero
Film-inchiesta che ha inizio dal ritrovamento, nel 1950, del corpo morto di Salvatore Giuliano e prosegue intrecciando flashback sulla sua vita. Assoldato dai separatisti siculi nel 1945 per la causa dell'indipendenza della Sicilia, diventa bandito, dedito a omicidi e sequestri, fino a rendersi responsabile della strage di Portella della Ginestra, nel 1947. Al processo contro Salvatore Giuliano un suo compagno, Gaspare Pisciotta, si autoaccusa del suo omicidio. Il processo tenterà di ricostruire i legami oscuri tra banditismo, mafia, polizia e politica fino al misterioso avvelenamento in carcere di Pisciotta nel 1954. Ignorato dalla commissione di selezione della Mostra del Cinema di Venezia, il film fu presentato in concorso nel 1962 a Berlino, dove vinse l'Orso d'Argento per la miglior regia.
Francesco Rosi
Indiscusso maestro del cinema italiano, inizia la carriera come aiuto regista di Visconti (La terra trema) e Antonioni (I vinti), per poi dedicarsi al cinema politico, di cui sarà grande innovatore. Ottiene numerosi riconoscimenti prestigiosi, tra cui due Leoni D'Oro alla Mostra del Cinema di Venezia (per il film Le mani sulla città nel 1963, e alla carriera nel 2012), e Palma d'Oro al Festival di Cannes (Il caso Mattei, 1972).
Credits
Soggetto Suso Cecchi D'Amico, Enzo Provenzale, Francesco Rosi, Franco SolinasSceneggiatura Suso Cecchi D'Amico, Enzo Provenzale, Francesco Rosi, Franco SolinasFotografia Gianni Di VenanzoMontaggio Mario SerandreiMusica Piero PiccioniProduttore Franco CristaldiProduzione Galatea Film, Lux Film, Vides Cinematografica