Buob, quescha!
Stai zitto, bambino!
Gion Tschuor / Svizzera / 2009 / 25 min / Colore
Anteprima Italiana
Il lavoro negli alpeggi di alta montagna significava, per gli abitanti delle Alpi, guadagnarsi il pane per vivere. Ecco perché lassù non erano soltanto gli adulti a lavorare, come pastori e come casari, ma anche i bambini, come aiuto pastori e addetti ai maiali. La vita all’alpeggio è stata spesso celebrata dalla poesia e dalla letteratura romantica, ma molti bambini vissero queste estati in malga come niente da celebrare, anzi, ne conservano un ricordo terribile. La fatica, il freddo, la paura del buio e dei violenti temporali, l’immensa solitudine e la nostalgia di casa sono alcuni dei ricordi che i giovani pastori si sono portati dentro per tutta la vita. Ma non erano soltanto le insidie della natura a rendere difficile la vita di questi bambini bensì anche quelle degli uomini. Sono molte le storie di violenze subite dai bambini da parte dei pastori. Violenze sempre taciute per non rischiare di essere puniti in modo ancora più feroce. Negli occhi terrorizzati e tristi delle fotografie che ritraggono questi piccoli pastori lassù c’è la verità su un aspetto della vita in montagna finora ignorato e finalmente raccontato da questo documentario.
Gion Tschuor
Credits
Lingua Retoromancio Soggetto Sceneggiatura Gion Tschuor Fotografia Gion Tschuor Suono Not Franziscus Montaggio Daniel Berther Produttore Bertilla Giossi Produzione Televisiun Rumantscha