UNA NAVIGAZIONE NON EUCLIDEA

Una navigazione non euclidea verso la più alta di tutte le vette: il Monte Analogo. Il Festival si imbarca sull’Impossibile e parte. Michele Lobaccaro,
Domenico Monaco e Margherita Sciarretta navigano con il pubblico sulle
strade dell’analogia. Ci penserà poi Jodorowsky con La montaña sagrada a scaraventarci su quelle dell’inconscio. Si cambia sala e Tyler,
Benjamin, Riyad e Tristan sono i protagonisti dei film in concorso di
una giornata vista tutta dall’angolazione dell’infanzia e
dell’adolescenza. Scaraventati, loro, nell’indifferenza della Montagna,
tra lo sguardo cieco dell’homo turisticus nel luna park sciistico alpino, vittime di un crogiuolo di rivendicazioni e rancori familiari,
al cospetto delle mute e opprimenti Tre Cime di Lavaredo. Altro che la
patinata confezione con cui ci presentano le montagne come terre di
sole, silenzi, profumi e pace. Qui scarseggiano le montagne
rassicuranti. Rifugiarsi nell’immaginario? Il Festival è solo a metà
strada. Vedremo.