LA MONTAGNA LABORATORIO DI CONVIVENZA

La montagna come nuovo approdo, laboratorio della
convivenza, palcoscenico del cambiamento. Se a San Chirico, sulle montagne
della Basilicata, giovani migranti sono stati ormai accolti come nuovi
montanari, sulle Alpi il ripopolarsi del lupo ha fatto riaffiorare paure a
lungo sopite, e quasi sempre ingiustificate. Più che gli uomini, ci spaventano
dunque gli animali? Lingue e culture diverse si sono confrontate (e capite) grazie
a un progetto di teatro che racconta il film di Alessandro Penta (Argonauti), indicandoci una strada
possibile del confronto e dell’integrazione. Un cambiamento ancora più profondo
nelle usanze, nella mentalità, nelle consuetudini sta imponendo il ritorno del grande
carnivoro, incurante del tentativo maldestro di qualcuno che vorrebbe
semplicemente ricacciarlo, farlo sparire, nasconderlo. L’aritmetica del lupo di Alessandro Ingariatenta di darne una chiave di lettura conoscitiva. Ma dove sono i
montanari? Mancano all’appello, anche nel pur affollato Teatro Vittoria. Quasi
che di convivenza possibile, sia con gli uomini che con gli animali, non
interessasse sapere e parlare a chi abita in montagna. Intanto tra i cento
volontari del Festival ci sono anche i sorridenti ospiti della comunità che il
comune di Bosco Chiesanuova gestisce per accogliere i rifugiati minorenni: il
Festival come nuovo approdo, come laboratorio della convivenza, come
palcoscenico del cambiamento.